Di Andrea Tucci,
La gastrodiplomazia è uno strumento a disposizione dei governi per rafforzare le relazioni con gli altri Paesi, consolidare il proprio status, avere maggiore influenza all'estero, ma anche come mezzo di promozione territoriale e come supporto per la promozione di una causa politica.
Il termine “Gastrodiplomazia” è stato coniato dall’Economist nel 2002 in riferimento alla “Tailandese globale" programma come primo esempio ufficiale di questa strategia per convincere le persone a visitare la Thailandia e aiutare a rafforzare le sue relazioni con gli altri paesi.
Uno strumento particolarmente popolare tra i governi del Sud-Est asiatico, dato che queste nazioni non hanno la stessa influenza geopolitica di altri governi (come i paesi che siedono nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o nel G7, ad esempio), e cercano di ritagliarsi uno spazio vitale con altri mezzi.
Ecco perché la Gastrodiplomacy tende a prendere di mira clienti occidentali e paesi in cui il potere globale è tradizionalmente concentrato. Questo strumento diventa spesso un modo per consolidare il proprio status e la propria influenza all'estero.
Il governo malese ha adottato un approccio gastrodiplomatico nel Regno Unito con il “Cucina malese per il mondo” Nell’ambito dell’iniziativa, la diplomazia di Kuala Lumpur ha organizzato un “Culinary Festival” presso l’Università di Nottingham (la più gettonata tra gli studenti del Paese asiatico). Dietro al boom della cucina malese, c’è anche il successo nei talent show televisivi di alcuni chef famosi, originari della Malesia, come Ping Coombes, vincitore di MasterChef 2014 e Syabira Yusoff, vincitrice dell’edizione 2014 di Bake off.
L'associazione tra Cibo e Identità, unita al ruolo della diplomazia come strumento per perseguire interessi interni, assume invariabilmente una sfumatura nazionalista. La scorsa estate a Marsiglia, durante una mostra dedicata alla dieta mediterranea, ha proposto una serie di cliché sull'agricoltura francese e sulle abitudini alimentari, senza tuttavia mai allontanarsi dall'eurocentrismo. La mostra non è stata in grado di riconoscere il ruolo storico del colonialismo e delle migrazioni di musulmani, arabi ed ebrei nella formazione della dieta mediterranea.
In un modo diverso, “L'iniziativa alimentare globale di Taiwan” dimostra come la Gastrodiplomacy possa anche diventare uno strumento di resistenza alle pressioni di altre potenze nazionaliste. Taiwan è rimasta indipendente dalla Cina dal 1949, ma Pechino considera l'isola come parte del suo territorio e ha promesso di "unificarla" con la Cina continentale. Poiché Taiwan non è in grado di affrontare militarmente la Cina, e dare spazio al nazionalismo potrebbe rivelarsi pericoloso, ha adottato un approccio più cauto, usando la cucina per ottenere il sostegno internazionale alla sua causa
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